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Fare Impresa con il vino: l’Azienda Vinicola Elio Monti di Controguerra

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CONTROGUERRA – Il vino è il vero motore dell’economia abruzzese e una delle più coinvolgenti e dinamiche realtà locali. Questo grazie alla straordinaria offerta di un territorio, diventato a tutti gli effetti regione del vino di qualità, ma anche ai grandi produttori e alle piccole realtà che mostrano di saper produrre uva adatta alla vinificazione di eccellenza. Il dolce degradare delle montagne verso il mare Adriatico è la culla ideale in cui sono nate aziende che da anni esportano i vini abruzzesi in tutto il mondo, contribuendo alla crescita economica della regione e al benessere della collettività. Una delle zone in cui si concentrano molte aziende agricole specializzate nella produzione di vino è certamente la Val Vibrata, in provincia di Teramo, al confine con le Marche. Qui, soprattutto nei comuni di Colonnella, Controguerra e Torano Nuovo, sono numerose le cantine, molte attive ormai da diversi decenni, che “danno vita” a vini celebri e esportati dall’Europa fino in America e in estremo Oriente. 

In questo articolo abbiamo preso come esempio un’azienda agricola, tra le più grandi e famose della Val Vibrata, l’Azienda Vinicola Elio Monti di Controguerra, per approfondire quanto il vino influisca sull’economia e sull’occupazione della Regione, per esaminare l’importanza dell’export del settore agroalimentare abruzzese ed eventuali punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce. 

Una tradizione secolare quella di Monti, iniziata nei primi anni del ‘900. Il vino è da sempre il destino della famiglia. Era il 1969 e da subito gli affari partirono bene, grazie all’apertura del canale commerciale con la Germania, ad iniziare da Colonia, terra di immigrazione ed oggi mercato di grande importanza. Oggi l’Azienda produce circa 70.000 bottiglie, grazie ai 10 ettari di terreno, situati tutti sulle colline di Controguerra, in contrada Pignotto. Lo stile Monti è unico e lascia esprimere il territorio: uno stile da artigiani, premiato con molti riconoscimenti: il più recente al Vinitaly 2018 quando Emilia Monti è tornata a casa con il Premio Angelo Betti e la Gran Medaglia di Cangrande assegnata ai Benemeriti della Vitivinicoltura e consegnata a un’azienda scelta per ogni regione italiana. 

La sede operativa dell’Azienda Monti è a Controguerra e, attualmente, vi lavorano due dipendenti fissi, mentre nelle campagne gli impiegati sono di più e aumentano sensibilmente durante i periodi della vendemmia e della scacchiatura delle vigne. I principali prodotti sono i vini pregiati, DOC e DOCG e anche, in minor parte, l’olio che è destinato prevalentemente ad un consumo familiare. 

L’Azienda è presente all’estero con i propri prodotti da quasi 50 anni, precisamente dal 1969, e la percentuale di fatturato estero dell’Azienda ammonta al 60%. Attualmente l’export dei vini Monti è indirizzato verso gli Stati Uniti d’America, Germania, Danimarca, Francia, Paesi Bassi e Svizzera. In crescita anche le esportazioni verso la Cina che vedono, però, un flusso non continuativo. Per Monti, il canale più efficace per acquistare clienti esteri è la partecipazione ad eventi fieristici come il Vinitaly o il ProWein. Efficaci anche i contatti tra i privati e i B2B in Italia, meno quelli all’estero. In Azienda, nonostante ciò, non sono presenti figure professionali, esclusa la titolare, dedicate interamente al mercato estero e non esistono punti vendita fuori dall’Italia. La tendenza del fatturato export 2017 è stata comunque in crescita e le aspettative per il 2018 sono positive. 

L’Azienda Monti ha sempre avuto una propensione ad esportare i propri prodotti all’estero. La filosofia dell’Azienda è, infatti, produrre vini di primissima qualità in modo da poter accontentare ogni tipo di mercato, anche e soprattutto quelli più esigenti. I fattori che hanno favorito la diffusione dei prodotti all’estero sono, quindi, la partecipazione ad eventi fieristici, la produzione di grandi quantità di vini e, ovviamente, la qualità che serve per conquistare grandi mercati, come quello degli Stati Uniti d’America, un tempo con non molta preparazione in materia, ma che ora sono in grado perfettamente di distinguere vini pregiati da quelli di bassa qualità. E sono proprio questi prodotti, insieme alla non cultura enologica, uno dei fattori che attualmente rallentano all’estero la diffusione dei prodotti Monti. Tali vini sono molto popolari in Cina, un mercato non ancora esperto, dove i produttori italiani fanno fatica a vendere a causa dei bassi prezzi dei vini di poco pregio. 

L’Azienda partecipa anche ad iniziative promozionali organizzate da enti pubblici come la Regione Abruzzo, la Camera di Commercio di Teramo, il Centro Estero Abruzzo, utile per la partecipazione al ProWein, UnionCamere per mercatini o per la Fiera dell’Agricoltura a Teramo o la CCIAA per la manifestazione “Tesori di Fattoria”. Per Monti le tipologie di iniziative migliori in termini di promozione estera sono le fiere a tema e gli incoming buyers B2B dove l’Azienda ha la possibilità di scegliere i potenziali clienti, incontrarli nella sua sua struttura e far vedere e provare loro i vini. Giudicate meno efficaci, invece, le missioni economiche negli altri Paesi. 

Attualità

Rupert Murdoch ha lasciato la presidenza di Fox e News Corp

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rupert murdoch dimissioni

Il suo incarico sarà assunto dal figlio Lachlan. Il Tycoon 92enne però non sembra intenzionato ad andare in pensione e a ritirarsi a vita privata.

Uno dei principali protagonisti dell’informazione statunitense, ma non solo, fa un passo di lato: Rupert Murdoch, miliardario australiano di 92 anni, ha comunicato che a partire dal prossimo novembre, lascerà la presidenza di Fox e News Corp nelle mani del figlio Lachlan. Rimarrà comunque nelle due società, nelle vesti di presidente emerito.

Il Wall Street Journal ha riportato una nota che l’imprenditore avrebbe inviato ai propri collaboratori: «Per la mia intera vita professionale sono stato impegnato ogni giorno con le news e le idee e questo non cambierà. Ma questo è il momento giusto per me per assumere ruoli diversi». Sembrerebbe dunque che il novantaduenne non abbia intenzione di smettere, ma di dedicarsi a nuovi business. «Le nostre aziende sono in salute. Le nostre opportunità superano le nostre sfide commerciali. Abbiamo tutti i motivi per essere ottimisti per i prossimi anni» avrebbe detto ancora il dimissionario Murdoch allo staff di Fox e News Corp.

Rupert Murdoch è stato uno dei principali protagonisti della “rivoluzione industriale” dei media americani, partendo da un piccolo giornale locale in Australia una settantina di anni fa e puntando prima e meglio di altri sullo strumento televisivo e sul ruolo dell’opinione, al fianco dell’informazione. I due colossi del giornalismo hanno sedi negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Australia. Il gruppo comunque detiene giornali, emittenti e case editrici in tutto il mondo. Tra i marchi di proprietà, il padre dei giornali statunitensi, e non solo, il Wall Street Journal. Altri sono l’agenzia Dow Jones, la tv Fox News, l’editore Harpercollins ed i giornali Times pf London e Sun.

Il processo di “alleggerimento” è cominciato qualche anno fa quando Murdoch ha ceduto a Disney la casa di produzione cimenatografica 21st Century Fox, che detiene l’emittente satellitare Sky.

Da sempre considerato uomo di destra, negli anni ha caldeggiato le candidature del partito Repubblicano ed ha influenzato pesantemente l’opinione dell’elettorato statunitense. L’attivismo politioco lo ha portato anche a risarcimenti milionari, come i 787 milioni di dollari ceduti all’azienda Dominion Voting System per diffamazione. Fox News aveva diffuso notizie false sulla società.

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Fico chiude per 4 mesi e cambia nome, Farinetti: «non mi è venuto benissimo»

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fico chiude e cambia nome in grand tour italia

Il parco di Bologna dedicato al cibo made in Italy chiude per una vasta operazione di restyling: cambierà anche il nome.

Non sarà più Fico ma Grand Tour d’Italia, il parco dedicato alle prelibatezze della cucina italica, aperto a Bologna da Oscar Farinetti. Abbastanza esplicativo il commento dell’imprenditore: ««Il 31 dicembre fermeremo Fico e lo riapriremo ad aprile. A me piace ma forse va rivisto, le critiche vanno raccolte e cambieremo nome e format».

Intervistato ad “Uno, Nessuno e Centomilan” su Radio24, Farinetti ha promesso che il nuovo parco sarà «più bello e più grande» ed ha ammesso che «fra le cose che non mi sono venute propriamente bene Fico è una di queste». Non che si sia trattato di un’idea sbagliata, ma semplicemente poco capita: «Forse mi sono spiegato male, quindi va rivisto. Quindi cambierà anche il nome, si chiamerà Grand Tour Italia e rappresenterà il viaggio nell’Italia e nelle regioni».

Il quesito che ci si pone al momento è se il nuovo parco, oltre a nuovi spazi ed un nome nuovo, avrà anche miglior fortuna. Lo scorso anno il bilancio ha segnato un passivo di 6 milioni, mentre i debiti ammonterebbero a 18 milioni. Solo l’aumento di capitale sostenuto dai soci, Farinetti e Coop Alleanza, ha evitato il crack.

«Giustamente sono arrivate delle critiche e le critiche dagli imprenditori vanno raccolte. L’imprenditore giusto se perde soldi li mette suoi, come ho sempre fatto io. Poi però deve cambiare, deve prendere atto e fare delle cose» ha chiosato Farinetti.

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Diversificare le proprie attività per sviluppare un gruppo in maniera organica: intervista a Fejsal Iseini

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intervista a fejsal iseini

Fejsal Iseini, giovane imprenditore, ceo e fondatore dell’omonimo gruppo attivo in elettronica, marketing ed editoria, ci racconta in questa intervista l’idea alla base della propria attività e qual è il collante alla base di tre iniziative imprenditoriali apparentemente scollegate tra di loro.

Iseini Group è una realtà che seppur giovane (ha superato da poco i dieci anni di attività) ha già saputo radicarsi nei campi dell’elettronica, del marketing e dell’editoria. Il suo giovane fondatore, Fejsal Iseini, in questa intervista ci ha spiegato come mai ha deciso di cimentarsi in questi settori.

L’imprenditore ci ha raccontato la voglia di accrescere le proprie competenze e la fame di crescita sono stati i fattori che l’hanno spinto a intraprendere un percorso su cui in pochi avrebbero scommesso, ma che l’ha portato a raggiungere obiettivi importanti anche in campi nei quali non sapeva nemmeno che avrebbe giocato.

L’intraprendenza della gioventù, la determinazione mai mancata in questi anni e lo sguardo ben piantato verso il futuro, hanno permesso al gruppo di crescere in maniera organica e ad ogni ramo dell’azienda di differenziarsi nel proprio settore di competenza.

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