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Cosa prevede il prelievo sugli extraprofitti delle banche approvato dal CdM

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prelievo extraprofitti banche

Il governo compie un nuovo passetto a sinistra. Dopo aver aperto, e subito dopo sbarrato, uno spiraglio ad una proposta di patrimoniale per i patrimoni più cospicui proveniente da Sinistra Italiana, ha approvato un prelievo sugli extraprofitti delle banche che dovrebbe garantire un gettito di due miliardi alle casse dello Stato.

La misura, approvata a sorpresa in serata dal Consiglio dei Ministri e inserita nel decreto asset, viene illustrata dal ministro dei trasporti Matteo Salvini: «L’innalzamento dei tassi della Bce ha portato ad un innalzamento del costo del denaro per famiglie e imprese. Non c’è stato un altrettanto solerte, veloce e importante aumento per i consumatori. Quindi in questo gap si verrà a contare un 40% di prelievo dagli extraprofitti multimiliardari delle banche. Non entriamo nel merito delle cifre, ma basta guardare gli utili del primo semestre 2023 delle banche per capire che non stiamo parlando di qualche manciata di milioni, ma si può ipotizzare di alcuni miliardi».

La tassa sugli extraprofitti bancari si applica sui bilanci 2022 e 2023. Qualora il margine di interesse registrato nel 2022 eccedesse «per almeno il 3%» il valore dell’esercizio 2021, scatterebbe un prelievo del 40%. La percentuale sale fino al 6% confrontando il 2023 col 2022. L’imposta straordinaria, prevede ancora la norma, è versata entro il sesto mese successivo a quello di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso al primo gennaio 2024. I soggetti che in base a disposizioni di legge approvano il bilancio oltre il termine di quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio effettuano il versamento entro il mese successivo a quello di approvazione del bilancio. Per i soggetti con esercizio non coincidente con l’anno solare, se il termine di cui ai primi due periodi scade nell’anno 2023, il versamento è effettuato nel 2024 e, comunque, entro il 31 gennaio.

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Slitta al 2024 il concorso per diplomati per le assunzioni in Inps

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I posti in Inps previsti dal concorso sono 585, lo stipendio prevede fino a 20 mila euro annui e basta essere diplomati per candidarsi: prove, modalità, e domande.

Il concorso per l’assunzione di 585 lavoratori appartenenti alla categoria B, CCNL Enti Centrali dei diplomati, si terrà nel 2024, come ha reso noto Inps. La laurea dunque non sarà una condizione necessaria, ma fornirà un punteggio aggiuntivo. Qualunque diploma viene considerato valido e non c’è distinzione tra licei o istituti tecnici. Queste assunzioni si inseriscono Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale 2022-2024 Inps, che prevedono 13mila assunzioni entro il 2024 per numerosi profili professionali.

La prova o le prove

Il bando relativo al concorso non è ancora uscito, ma si ipotizza che verrà mantenuta la formula delle diverse prove, magari scritta e orale, al posto di quella unica prevista invece dalla riforma dei concorsi pubblici in vigore dal luglio scorso. A seconda del numero di candidati potrebbe essere effettuata anche una preselezione, magari tramite un quiz a risposta multipla.

Non ci sono dettagli relativamente alla natura dei contenuti delle prove, ma per certo i candidati dovranno, sempre secondo la riforma, prepararsi su lingua inglese e competenze informatiche.

Domande

Le persone interessate a candidarsi al concorso Inps per diplomati dovranno registrarsi sulla piattaforma della Pubblica Amministrazione InPA e presentare qui le domande. Per farlo dovranno essere munite di Spid, o di CIE o CNS. E’ già possibile iscriversi sulla piattaforma.

Le prove, o la prova qualora venisse percorsa la strada della prova unica, si svolgeranno su un supporto informatico, un tablet, messo a disposizione per ogni candidato. Le selezioni non si svolgeranno soltanto a Roma, ma si terranno anche in altre sedi Inps.

Graduatorie e stipendio

Il 20% dei posti successivi all’ultimo assegnato, entrerà a far parte di una graduatoria di scorrimento valida per due anni. In caso di rinuncia da parte di qualche candidato, o di dimissioni entro i sei mesi dall’assunzione, la graduatoria scorrerà.

 La retribuzione tabellare annua per il personale INPS di area B è invece stabilita dal nuovo CCNL Funzioni Centrali 2019 2021. Il documento, per gli enti pubblici non economici (come l’Inps), prevede i seguenti stipendi tabellari annui: 19.951,14 euro per chi lavora in fascia B1, 21.217,62 euro per chi lavora in fascia B2 e 22.530,57 euro per chi lavora in fascia B3. Agli importi si deve aggiungere la tredicesima e tutte le eventuali indennità spettanti.

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Rupert Murdoch ha lasciato la presidenza di Fox e News Corp

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rupert murdoch dimissioni

Il suo incarico sarà assunto dal figlio Lachlan. Il Tycoon 92enne però non sembra intenzionato ad andare in pensione e a ritirarsi a vita privata.

Uno dei principali protagonisti dell’informazione statunitense, ma non solo, fa un passo di lato: Rupert Murdoch, miliardario australiano di 92 anni, ha comunicato che a partire dal prossimo novembre, lascerà la presidenza di Fox e News Corp nelle mani del figlio Lachlan. Rimarrà comunque nelle due società, nelle vesti di presidente emerito.

Il Wall Street Journal ha riportato una nota che l’imprenditore avrebbe inviato ai propri collaboratori: «Per la mia intera vita professionale sono stato impegnato ogni giorno con le news e le idee e questo non cambierà. Ma questo è il momento giusto per me per assumere ruoli diversi». Sembrerebbe dunque che il novantaduenne non abbia intenzione di smettere, ma di dedicarsi a nuovi business. «Le nostre aziende sono in salute. Le nostre opportunità superano le nostre sfide commerciali. Abbiamo tutti i motivi per essere ottimisti per i prossimi anni» avrebbe detto ancora il dimissionario Murdoch allo staff di Fox e News Corp.

Rupert Murdoch è stato uno dei principali protagonisti della “rivoluzione industriale” dei media americani, partendo da un piccolo giornale locale in Australia una settantina di anni fa e puntando prima e meglio di altri sullo strumento televisivo e sul ruolo dell’opinione, al fianco dell’informazione. I due colossi del giornalismo hanno sedi negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Australia. Il gruppo comunque detiene giornali, emittenti e case editrici in tutto il mondo. Tra i marchi di proprietà, il padre dei giornali statunitensi, e non solo, il Wall Street Journal. Altri sono l’agenzia Dow Jones, la tv Fox News, l’editore Harpercollins ed i giornali Times pf London e Sun.

Il processo di “alleggerimento” è cominciato qualche anno fa quando Murdoch ha ceduto a Disney la casa di produzione cimenatografica 21st Century Fox, che detiene l’emittente satellitare Sky.

Da sempre considerato uomo di destra, negli anni ha caldeggiato le candidature del partito Repubblicano ed ha influenzato pesantemente l’opinione dell’elettorato statunitense. L’attivismo politioco lo ha portato anche a risarcimenti milionari, come i 787 milioni di dollari ceduti all’azienda Dominion Voting System per diffamazione. Fox News aveva diffuso notizie false sulla società.

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Trova un tesoretto da 245 milioni di lire, ma è scaduto il termine per cambiarli

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trova un tesoretto in lire ma non può cambiarlo

La gioia di un uomo che ha trovato un tesoretto di decine e decine di milioni di lire, si è presto trasformata in cocente delusione quando la Banca d’Italia gli ha spiegato che sono scaduti i termini per cambiare la valuta. Ma potrebbe avere ancora un’ultima speranza.

Stava svuotando un appartamento ereditato dal fratello morto, a Roma, quando all’interno di un cassetto ha trovato, nascosto in un doppio fondo, un tesoretto di decine e decine di milioni di lire in contanti. 245 per la precisione che, qualora potessero essere convertite in valuta corrente, ammonterebbero a circa 125 mila euro. I termini per farlo però, sono scaduti e il vecchio conio non ha alcun valore monetario.

Così, la gioia per la scoperta del tesoro, si è presto trasformata in delusione. La Banca d’Italia ha spiegato all’uomo che sono trascorsi più di dieci anni dall’entrata in vigore dell’euro, pertanto è scattata la prescrizione per l’esercizio dei diritti di credito.

Prescrizione che in altri Paesi europei non esiste e a questo si appella l’associazione alla quale si è rivolto l’uomo nel tentativo di poter cambiare le lire in euro. L’associazione segue anche altre vicende simili. Sono diversi infatti, gli italiani che hanno trovato somme in lire successivamente alla data di decorrenza della prescrizione, il 6 dicembre 2011. Un altro punto su cui cercheranno di fare leva, riguarda anche il periodo da cui far decorrere il diritto di credito, che in base all’interpretazione dei richiedenti, dovrebbe partire dalla data di ritrovamento.

L’uomo, che non sapeva che il fratello custodisse quella somma, non sa spiegarsi per quale motivo non sia stata cambiata in valuta corrente.

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